ascoltami
Spesso incomprensioni e litigi
derivano da una mancanza di ascolto, ma io cosa faccio affinché l’altro mi
ascolti e mi comprenda?
Se mettersi in
ascolto significa accogliere il punto di vista dell’altro, comprenderlo e
rispettarlo anche se non lo condivido, anche colui che chiede attenzione e
vuole essere ascoltato deve fare uno sforzo. Regola base della comunicazione è che essa è il risultato ottenuto e non il contenuto che si vuole
trasmettere. Dunque è il parlante, colui che vuole essere ascoltato che deve
impegnarsi affinché l’interlocutore gli dia attenzione. Se da un lato, ascoltare richiede la capacità
di sospendere ogni giudizio ed osservare ciò che l’altro porta, accogliendolo
indipendentemente che lo si condivida o meno, anche chi vuole essere ascoltato deve
sapersi mettere in gioco dichiarando apertamente il desiderio e l’importanza
che ha l’ avere attenzione su una data questione, senza mettersi sulle
difensive o voler persuadere della validità del suo punto di vista. Esprimere
con chiarezza intenzioni, pensieri e
stati d’animo apre la strada al dialogo
anziché al rifiuto o al conflitto. Obiettivo primario non è ottenere ragione ma
comprensione e confronto. Così come quando ascoltiamo tendiamo a
selezionare solo ciò che ri-conosciamo e scartiamo inconsapevolmente ciò che
non ci appartiene, allo stesso modo quando vogliamo essere ascoltati non
dobbiamo dare per scontato nulla: nulla di ciò che riteniamo giusto, normale,
logico, lo è necessariamente anche per l’altro.Dunque per essere ascoltati bisogna a nostra volta saper ascoltare: ascoltare se stessi, ascoltare l’altro e farsi ascoltare sono infatti inscindibili.
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